“Ho letto centinaia di libri, vi prego di ricevere le migliori terapie”, dice Messina Denaro ai medici del carcere.
Il boss mafioso di Cosa Nostra latitante per ben 30 anni, Matteo Messina Denaro, si trovava da parecchio tempo ricoverato a Palermo presso la clinica La Maddalena, per ricevere delle cure contro il suo cancro al colon. Ora che si trova in carcere al 41 bis dell’Aquila, il boss chiede che venga trattato con le terapie e i farmaci migliori.
Le cure in ospedale
Rinchiuso nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, la preoccupazione più grande per Messina Denaro sembra essere la sua salute. A medici e personale penitenziario avrebbe confessato la sua paura riguardo il suo tumore, dicendo: “Non ho ricevuto una educazione culturale ma ho letto centinaia di libri, sono quindi informato sulle cure, vi prego di poter essere trattato con farmaci e terapie migliori”.
L’equipe guidata dal professor Luciano Mutti, primario oncologo dell’ospedale dell’Aquila, hanno rassicurato il boss che si stanno seguendo procedure all’avanguardia come da protocolli internazionali. Nei giorni scorsi, nell’ambulatorio ad hoc allestito accanto alla sua cella, si è sottoposto infatti a una seduta di chemioterapia. Sebbene Messina Denaro abbia avuto un leggero problema gastrointestinale dopo la prima seduta di chemio, adesso sembra stare bene e si procederà a breve con la seconda.
Pochi giorni fa, Alessia Randazzo, responsabile area legale affari generali della clinica La Maddalena di Palermo, aveva lanciato una sorta di appello al boss chiamandolo ancora col nome di Andrea Bonafede: “Se ti fossi guardato allo specchio durante la tua malattia e avessi riflettuto su tutti i tuoi errori, dovresti parlare adesso, prima che sia troppo tardi e ti trovi di fronte al bambino e tutte le altre vittime”.